Comune di Zugliano

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Itinerario/gita

Itinerari Storici a Centrale

Descrizione
L'ORATORIO DELLA MADONNETTA


nella seconda metà del Cinquecento, a ricordo dell 'apparizione della Vergine a Simone il gobbo nella vicina casetta, ancora esistente e che meriterebbe di essere conservata.La chiesetta viene nominata per la prìma volta nel protocollo della visita diocesana pastorale del 1587 ed era intitolata a Maria Beata.
 L'oratorio fu costruito molto probabilmente dal Comune di Centrale sulla scia dell' entusiasmo e della devozione della costruzione della chiesetta dell'Olmo da parte del Comune di Thiene. Nella visita pastorale del 1602 viene registrata una credenza popolare, ritenuta una superstizione e perciò stimmatizzata dal visitatore: l'usanza delle donne di portare un pugno di sale a titolo di oblazione. Il vescovo si preoccupò di fare diventare il sacello una piccola chiesetta ed ordinò in tal senso che si costruisse il frontespizio ed una apertura circolare, ad occhio, ben proporzionata e munita di inferriata .Nel Seicento l'oratorio fu visitato dal vescovo padovano, nel 1614, che registrò ancora la titolazione a Santa Maria e il nome popolare della Madoneta, che pertanto è molto antico. Altre notizie sull'oratorio ci vengono fornite dalla visita vescovile del 1634 quando l'edificio viene definito "celletta", titolato a S. Valentino e S. Leonardo, e si notò che la facciata era ancora aperta, anche se vi era installato un cancello di legno di protezione con una porta munita di spranga e chiave. All'interno l 'edificio conteneva una altare in legno dipinto con mensa in pietra, con una pala con la Beata Vergine col Bambino, S. Valentino sul lato destro e S. Leonardo sul lato sinistro. Ritornando alle trasformazioni del manufatto, il Faccioli, nel suo Musaeum lapidarium riporta una iscrizione presente all’interno della chiesa che testimonia di un successivo ampliamento compiuto nel 1699 dal parroco di Centrale, Girolamo Turco. Probabilmente, mediante tale intervento, venne aggiunto lo spazio del presbiterio e la chiesa venne alzata di circa un metro. L'altare di cui riferisce il Faccioli è, con ogni probabilità, lo stesso altare con la mensa marmorea, altarino con colonne lignee scanalate e pala del Maganza che ancora si può ammirare. La tela dell'altare, del 1613, rappresenta la Madonna seduta col Bimbo e ai lati i santi Valentino e Leonardo.Il parroco don Girolamo Turco morì nel 1724 e fu sepolto proprio nella chiesetta come testimonia il sepolcro al centro della navata. Pure ivi sepolto, secondo la propria volontà testamentaria, fu d. P. Nardelli morto nel 1751. Il parroco di Centrale lasciò un legato di due campi e mezzo per la costruzione delle balaustre policrome che separano l'aula del presbiterio che ancora si possono ammirare.Del campanile si parla la prima volta nei documenti nel 1888, anche se fu costruito almeno un secolo prima, dato che le campane sono datate 1766, e portano la seguente iscrizione "Opus Vincentj Canton 1766". Nel 1966 furono eseguiti alcuni lavori nella chiesetta con il rifacimento del coperto fatiscente della navata sostituito da un solaio e rifatti completamenti gli intonaci esterni
LOCALITA'
Via Madonnetta
dalla piazza a Centrale, si prenda la strada per la Ca' Vecchia sulle Bregonze.
 
VILLA THIENE-RONZANI


Questo grazioso edificio in stile neogotico, prossimo alla chiesa parrocchiale di Centrale, all'incrocio delle antiche vie di Codalunga e di via Piazza, è il risultato di un intervento radicale di restauro operato nel XIX secolo dalla famiglia Castellani, Un tempo, nella stessa aree di sedime, vi era un manufatto con barchessa di proprietà della nobile Celenia Thiene come risulta da una mappa dei Beni Inculti del 1649 dell' Archivio di Stato di Venezia: vi è rappresentato un lungo edificio, in gran parte porticato, a doppia altezza con una corte ben delimitata, cinta da mura con accesso verso l'orto e il brolo pure cintati. Nel 1828 la villa apparteneva ad Orazio Castellani del fu Giovanni Battista la cui famiglia ne mantenne il possesso per tutto l'800. Il prospetto principale è caratterizzato dal lieve aggetto di un piccolo avancorpo centrale e dalla ricchezza dei particolari decorativi. Il doppio ordine di finestre, in stile gotico con arco acuto e pennacchio, presentano dei profili in pietra di ottima fattura. La stessa maestria di esecuzione è rilevabile nella cornice del sottotetto ad archi trilobati caratterizzati dal felice chiaroscuro dei pieni e dei vuoti e soprattutto nel coronamento dell'avancorpo mediano con la cornice sommitale che assomiglia ad un merletto. Attualmente la villa è di proprietà della Famiglia Ronzani la quale ha recentemente riportato allo splendore originario, a seguito di un accurato restauro, le decorazioni esterne che coprono l’intero edificio
LOCALITA'
In piazza a Centrale, di fianco alla chiesa.

CASA PORCASTRI
In via Vignaletti, si trova il complesso rurale appartenuto alla nobile famiglia . Porcastri a partire dal sec. XV. Il Pagliarino, nelle sue Cronache di Vicenza , parla delle famiglia Porcastri come antica e stimata nella città di Vicenza.È Pietro di Matteo Porcastri il primo possessore di beni a Centrale, ne11421. Egli fa dono alla chiesa di S. Clemente di un croce­fisso in legno di tiglio nel 1442 come riporta l'iscrizione sullo stesso.Proprietari risultano nel 1559 , Giovanni di Pietro Porcastri il quale, nel testamento redatto nel 1582 dal notaio Lorenzo Crivellari, chiede di essere sepolto nella tomba di famiglia presso la chiesa di S. Michele. Nel 1800 la proprietà venne ceduta dai Porcastri alla famiglia Faccin di Centrale che ancor oggi risulta proprietaria. Del vecchio edificio, abitato dai Porcastri, rimangono solo pochi elementi artistici e architettonici: lungo via Vignaletti il portone di ingresso originario, con grosse cornici in pietra grezza, al quale sono stati tolti i gradini che lo precedevano. Sopra questo è posto, in pietra, lo stemma nobiliare -uno scudo tripartito con tre maiali -che riporta incisa la data MCCCCLXXXI. Alla sinistra della porta, in alto, una nicchia con un affresco rappresentante la Madonna con il Bambino; sopra questa una decorazione dipinta con lo stemma di casa Porcastri e la data 1708. Nel lato posteriore dell'attuale edificio, in alto a sinistra, un'altra arma dipinta a fresco in cui si riconosce la marca parlante dei nobili Porcastri.
LOCALITA'
dalla piazza, 200 mt. a sinistra sulla strada per Carrè, lungo via Vignaletti

VILLA ROSPIGLIOSI


La villa è posta sulla collina del Castel S. Rocco, sopra Centrale, nel sito un tempo occupato dalla chiesetta di S. Rocco. La chiesa apparteneva ai padri Camaldolesi dell'Eremo di Rua che nel1601 si trasferirono da Centrale a Carrè. Con il decreto napoleonico del 28 aprile 1810 i beni della Confraternita passarono al Demanio per essere rivenduti a privati cittadini. La chiesetta di S. Rocco, non venendo riscattata, andò lentamente in rovina.La proprietà venne acquistata, nel 1906, dalla famiglia inglese degli Haseltine, da anni residente in Italia, per la figlia Mildred, dall'allora proprietario Bortolo Scapin di Centrale. Mildred Haseltine aveva sposato, nell'aprile de11904, il principe Ludovico Rospigliosi, acquisendo così il titolo nobiliare. La proprietà della villa passò successivamente, con il terreno ad essa annesso, alla ditta Grendene di Thiene che la rivendette alla Congregazione Religiosa del Fratelli delle Scuole Cristiane. Nel 1960 la Congregazione si trasferì a Bassano e cedette la villa alla Congregazione Femminile delle Pie Discepole del Divin Maestro  per esercizi spirituali, con il nome di Casa del Divin Maestro. Dall'edificio costruito ai primi del Novecento non rimane nessuna traccia dopo il restauro totale eseguito nel 1929 nel quale si provvide a cingere la villa e alcuni annessi rustici, con una muratura merlata che richiama quella del Castello Colleoni di Thiene. La facciata principale ha una impostazione simmetrica, con ingresso centrale affiancato da tre finestre per lato. Queste aperture si ripetono al piano superiore assieme ad un poggiolo che forma un piccolo porticato per l'ingresso sottostante. Le finestre presentano una cornice realizzata in mattoni con davanzale in pietra. Il prospetto sul giardino non presenta caratteri architettonici particolari se non nell'elemento a torre posto verso sinistra. Entrambe le facciate erano pittoricamente decorate con disegni e trame geometriche ora in parte scomparse. Molto curati gli apparati decorativi, gli arredi e in modo particolare i componenti metallici delle inferriate e del lampadario del portico. Molto ricco di piante e arbusti, anche di una certa rarità, il bosco impiantato nel 1908.
LOCALITA'
Via San Rocco in piazza a Centrale, si prenda la strada per la Ca' Vecchia sulle Bregonze.


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